La Dama e l'unicorno by Tracy Chevalier

autore:Tracy Chevalier
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
Tags: ebook gratuito - vietata la vendita
pubblicato: 2014-01-07T23:00:00+00:00

3

Parigi e Chelles

Da Pasqua a Pentecoste 1491

Nicolas des Innocents

Non pensavo che avrei rivisto gli arazzi o i cartoni. Quando dipingo una miniatura, un blasone o creo il modello per una vetrata, li vedo soltanto mentre ci lavoro. Ciò che ne è in seguito non mi riguarda. Non ci penso più e passo a una nuova miniatura, allo sportello di una carrozza, a una Madonna col Bambino per una qualche cappella di famiglia, a un altro blasone. Con le femmine è la stessa cosa: ne fotto una, me la godo, poi ne cerco un'altra. E non mi guardo mai indietro.

No. Non è del tutto vero. C'è una ragazza cui non smetto mai di pensare, benché non l'abbia mai posseduta.

Gli arazzi di Bruxelles mi sono rimasti impressi a lungo. Mi tornavano in mente nei momenti più strani: mentre guardavo un mazzolino di viole su una bancarella di rue Saint-Denis, o se da una finestra aperta mi giungeva un profumo di torta di prugne, o quando sentivo il canto dei monaci a Notre-Dame, o se mi capitava in bocca un chiodo di garofano mangiando lo stufato. Una volta ero con una donna e all'improvviso mi è venuto in mente che forse il leone nell'allegoria del Tatto assomigliava piuttosto a un cane. Subito la mia verga si è ammosciata fra le dita della ragazza come lattuga flaccida.

Sebbene dimentichi in fretta gran parte dei miei dipinti, avevo sempre vivi nella memoria molti dettagli di quei cartoni: le lunghe maniche arancione della fantesca dell'Udito, la scimmia con le mani sulla catena nell'arazzo del Tatto, il velo mosso dal vento in quello del Gusto, l'oscurità alle spalle dell'unicorno riflesso nello specchio nell'allegoria della Vista.

Con quei dipinti avevo comunque dimostrato qualcosa. Ora Léon Le Vieux mi trattava con più rispetto, quasi fossimo allo stesso livello invece che un facoltoso mercante e un umile pittore. Benché continuassi a dipingere miniature, aveva iniziato a procurarmi commissioni da parte di altre nobili famiglie desiderose di avere in casa nuovi arazzi. Astuto come al solito, aveva trovato delle scuse per non restituire subito i dipinti delle sei dame a Jean Le Viste, che ne era il legittimo proprietario. Li aveva mostrati ad alcuni gentiluomini, i quali a loro volta ne avevano parlato con altri, e dalle parole si era passati a nuovi ordinativi. Così avevo disegnato unicorni a iosa, seduti da soli nella selva, o inseguiti dai cacciatori, a volte in compagnia di una dama che, ovviamente, non assomigliava affatto a quelle dei Le Viste.

Léon gongolava. «Guardate come sono eccitati solo per aver visto i modelli», diceva. «Quando vedranno gli arazzi appesi nella Grande Salle di Jean Le Viste, avrete da lavorare per il resto dei vostri giorni». Già, riempiendo la sua scarsella.

Comunque anch'io ero più che soddisfatto. Se le cose fossero continuate in quel modo non avrei più avuto bisogno di occuparmi di blasoni e sportelli di carrozza.

Un giorno sono andato da lui per discutere di un arazzo che mi era stato appena commissionato, non si trattava di unicorni questa volta, bensì di scene di caccia col falcone.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.